Il cessate il fuoco unilaterale annunciato giovedì dal Cremlino, che avrebbe dovuto mettere a tacere le armi durante la celebrazione del Natale ortodosso il 6 e 7 gennaio, non è stato rispettato per 36 ore. L’esercito russo ha continuato a bombardarlo, mentre gli ucraini non credevano a una parola di Mosca.
Scritto da Stephen Seohan
Corrispondente a Kiev
cNon è datato 24 febbraio scorso, ma la Russia di Vladimir Putin è diventata esperta nell’arte di distorcere realtà e parole, attraverso la disponibilità a distribuire borse per lanterne. Così, la tregua natalizia unilaterale, annunciata da Vladimir Putin, presumibilmente proveniente da un ente di beneficenza cristiano e su richiesta del patriarca Kirill di Mosca, sarebbe iniziata venerdì alle 11, ora di Kiev. E ora, pochi minuti dopo l’inizio del cessate il fuoco, gli allarmi antiaerei hanno suonato in tutte le regioni dell’Ucraina. Alcuni giornalisti dell’agenzia schierati lungo la linea del fronte nel Donbass indicano spari da entrambe le parti, sapendo che gli ucraini, da parte loro, non si sono attenuti a nulla.
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