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Gennaro Gattuso all’OM Club: un toro dalla testa calda in un’arena selvaggia

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Gennaro Gattuso all’OM Club: un toro dalla testa calda in un’arena selvaggia

Placare i sostenitori e riportare la calma dietro le quinte nella leadership. Sono due compiti essenziali per Gennaro Gattuso, successore di Marcelino sulla panchina dell’Olympique Marsiglia. Niente però c’entra tra il carattere di Gattuso, soprannominato Ringhio (“il grugnito” in francese), e l’idea di calma. L’immagine che mi viene in mente è alquanto stridente: quella di un animale scatenato costretto a calmare una folla inferocita.

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Tuttavia, su questa forte personalità facevano affidamento i leader di Aum, che cercavano un leader capace di alzare la voce, portare disciplina e resistere ai partigiani. “Seguo il mio istinto e a volte mi sento un toro. “Questo è il mio segreto.”Lo ha detto Calabria nel 2020, dopo aver vinto il suo primo titolo da allenatore, la Coppa Italia, con il Napoli. Il suo unico titolo finora…

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“Alcuni dei suoi discorsi mi hanno fatto venire la pelle d’oca.”

Se Gennaro Gattuso può avere il curriculum di un giocatore lungo quanto un braccio (campione del mondo con l’Italia, due campionati di Champions League, due campionati di Serie A, Mondiale per club, ecc.), i suoi successi da allenatore non sono stati altrettanto Tipo. L’OM è il suo nono club in dieci anni e molte delle sue esperienze sono andate male. Anche il suo palmares da allenatore è costellato di dimissioni (3) e licenziamenti (2).

In realtà non è sempre facile integrare Rino Gattuso nel club. Lo testimoniano le sue esperienze alla Fiorentina (se ne andò dopo 23 giornate perché in disaccordo con la dirigenza) e al Valencia (fu esonerato dopo una ventina di partite). D’altronde le esperienze al Milan e al Napoli hanno dimostrato che può scuotere lo spogliatoio e spegnere l’incendio.

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Sa come domare un gruppo

Quando subentrò alla guida del Milan nel 2017, il contesto era difficile. Il suo club preferito sta attraversando una crisi economica, ma è ancora in grado di avviare la transizione che porterà poi alla rivoluzione di Stefano Pioli. “Mi è piaciuto che Gattuso considerasse tutti i suoi giocatori uguali e non facesse differenze tra i giocatori. disse Hakan Calhanoglu, uno dei suoi giocatori in quel momento. Sa come comportarsi con i giocatori e parlare con loro faccia a faccia. Per quanto riguarda la sua capacità motivazionale, alcune parole che pronunciava prima delle partite mi facevano venire la pelle d’oca.

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“È un brav’uomo, ma quando si arrabbia si trasforma in un orco.”

La situazione peggiorò quando arrivò a Napoli due anni dopo. Lo spogliatoio è sull’orlo del collasso, dopo un forte conflitto con il predecessore Carlo Ancelotti e il presidente Aurelio De Laurentiis. “Ha cambiato completamente NapoliHa testimoniato Lorenzo Insigne. Fuori dal sistema l’allenatore mi ha fatto sentire subito importante, ha avuto fiducia in me e tutti cerchiamo di dare una mano in attacco e in difesa.

Questo è il suo modo: motivare i giocatori, rendere tutti importanti per andare avanti come squadra. Con la sua capacità di escludere i giocatori che non aderiscono alle sue idee. Ad esempio, Hirving Lozano ne è stato testimone a Napoli. : “È un brav’uomo, ma quando si arrabbia si trasforma in un ghoul.”

Anche se non è mai riuscito a instaurare una vera cultura vincente nei suoi club, ed è stato spesso criticato per le sue reazioni alla stampa o per le sue carenze tattiche, Gattuso è nella posizione giusta per fermare la crisi del Marsiglia. Almeno nel breve o medio termine. Secondo L’Equipe, il suo primo intervento mercoledì sera prima del primo allenamento si è concentrato sul combattimento, il lavoro e l’unità del gruppo. Perché per domare l’arena selvaggia del Vélodrome, dovrà essere accompagnato da altri tori. Qualcosa è già previsto sabato sera a Monaco.

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