Aprile 29, 2024

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Ciclismo. ITW – Pierre-Yves Chatillon: “Non ho descritto Paul Magnier come tale”

Ciclismo.  ITW – Pierre-Yves Chatillon: “Non ho descritto Paul Magnier come tale”

Se possibile Paolo Magnier Non era passato inosservato negli anni precedenti, ma vederlo vincere due gare al suo debutto professionale era francamente inaspettato. Viste le prestazioni del giovane fenomeno Soudal è un passo veloceVincitore del giro Sfida di Maiorca E ad un passo da Giro di Amman, Ciclismo Volevo parlare con qualcuno che conoscesse bene il corridore 19enne, e basta Pierre-Yves ChatillonAllenatore della squadra maschile francese dell'Espoirs dal 2014, alla quale ci siamo rivolti. Originario di Bourg-Argental, nel dipartimento della Loira, offre il suo punto di vista sugli inizi del polverone Paolo MagnierHa brillato al comando lo scorso settembre, conquistando la medaglia di bronzo nella corsa in linea maschile. Campionati Europei. Il 52enne menziona in questa intervista anche la sua squadra francese Under 23, che viene da un'impressionante stagione 2023, il cui momento clou è stato ovviamente il titolo mondiale vinto. Axel Lawrence (Alpecin-Deceuninck) lo scorso agosto a Glasgow. Questa intervista con Pierre-Yves Chatillon Può essere letto e/o ascoltato qui sotto.

Intervista a Pierre-Yves Chatillon, allenatore della squadra Under 23

“Paul Magnier è la crema del raccolto, un uomo con cui ci piace lavorare.”

Sei sorpreso dalle prestazioni di Paul Magnier all'inizio della stagione 2024?

Sì, siamo un po' sorpresi di vederlo crescere subito a questo livello, anche se lo avevamo previsto. Attualmente si sta trasformando nel registro dei corridori puri e ammetto di non averlo ancora classificato come tale. Sapevamo che poteva muoversi molto velocemente negli arrivi difficili, come il jab, che ha mostrato agli Juniors, poi a Espoirs l'anno scorso, soprattutto con quella medaglia di bronzo al Col du Femme durante gli Europei, ma non l'ho fatto. Tuttavia, gli viene attribuita la qualità di brillantezza nelle gare di velocità di gruppo.

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Lo classificherei come un giocatore Holeshot capace di superare dossi di una certa distanza e difficoltà. Non sarà mai uno scalatore, ma non conosciamo ancora tutti i suoi limiti. Penso che sarà in grado di esibirsi brillantemente nelle classiche gare in salita, o anche nelle gare a tappe che durano meno di una settimana.

In termini di personalità, come lo descriveresti?

È generoso, un uomo con cui ci piace lavorare. A volte mostra un po' di ingenuità mentre scopre molte cose, ma è il tipo di ragazzo che risulta molto interessante per il gruppo. È ben educato, molto dolce, grato e felice di essere vivo. Lo ritroveremo in selezione in poche occasioni quest'anno, soprattutto a settembre con questa serie di Campionati Europei – Mondiali.

“Cerchiamo di non mettere troppa pressione su ragazzi come Leo (Bicio)”.

Leo Bisio quest'anno passerà dalla Juniores all'Espoors. Sappiamo che il passaggio tra queste due categorie non è facile, ma i risultati ottenuti nel ciclocross quest'inverno sono molto incoraggianti per la strada!

Sì, è vero, ma cerco sempre di rimanere un po' conservatore. Paragono la prestazione di Leo Bissio nella categoria Juniors a quella di Hugo Tomer, ad esempio, che vinse straordinariamente la Juniors Peace Race. Oggi nulla ci dice che il potenziale di Leo sia maggiore di quello di Hugo, che tarda a confermare la sua presenza tra i professionisti. Quindi cerchiamo di non mettere troppa pressione su ragazzi come Leo, anche se questo fa ben sperare. La carriera è fatta di alti e bassi e non bisogna andare troppo veloci per non bruciare mentalmente questi giovani piloti.

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