Aprile 30, 2024

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Sciopero: Bpost boicotti depositi e incassi da privati ​​e imprese

Sciopero: Bpost boicotti depositi e incassi da privati ​​e imprese

L’Unione socialista, all’origine dell’opera, condanna il progetto di riorganizzazione dei servizi. “Sono mesi che chiediamo all’azienda di discutere un nuovo modello di distribuzione”, osserva Emmanuel Despat, segretario regionale del CGSP in Lussemburgo. “Da 23 anni lavoriamo con un vecchio impianto. Vogliamo discutere e trovare una soluzione adeguata, ma l’azienda ci fa capire che verrà ripreso”.

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Secondo il rappresentante sindacale, lo sciopero dovrebbe continuare nei prossimi giorni. “La situazione è pericolosa”, insiste. “È ora che l’azienda si sieda a tavola”, quando, a suo dire, una commissione paritetica prevista per venerdì scorso è stata cancellata e spostata a martedì 4 luglio.

Da parte sua, l’azienda postale chiarisce che deve trasformarsi in un attore globale nel campo della logistica dell’e-commerce, che peraltro, nel contesto attuale, consiste in un numero di pacchi in costante aumento mentre il volume di la posta è in calo.

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Pertanto, su base regolare, è necessario effettuare riorganizzazioni nella distribuzione della posta, che vengono annunciate e preparate in consultazione con i team e i rappresentanti dei lavoratori, assicura Bpost.

“Un’organizzazione sindacale di rappresentanza (CGSP, ndr) chiede comunque che le riorganizzazioni nella loro forma attuale vengano sospese”, esprime il proprio malcontento nei confronti dell’azienda. Dice di ascoltare le preoccupazioni dei lavoratori e mantiene il dialogo con tutti i loro rappresentanti per trovare soluzioni.

Secondo Bpost, alcuni lavoratori bloccano le uscite di prodotti (lettere, giornali, pacchi), compresa la posta urgente, come risultati, campioni medici e dichiarazioni dei redditi. Azioni che interessano centri di smistamento a Bruxelles e in Vallonia, nonché numerosi uffici di distribuzione.

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“Alla maggior parte dei nostri dipendenti è vietato lavorare”, ha affermato l’azienda, sostenendo che il diritto di sciopero è stato rispettato. “Tuttavia, impedire i picchetti che prendono in ostaggio lavoratori e clienti e mettono in pericolo la sopravvivenza dell’azienda è un illegittimo impedimento all’attività, che la direzione non può accettare”.

Anche le conseguenze della situazione attuale sono “terribili”, si rammarica l’azienda. I centri di smistamento stanno già affrontando notevoli volumi arretrati. In Vallonia e Bruxelles, Bpost è obbligata a boicottare il deposito e il ritiro di prodotti da clienti privati ​​e commerciali. Avverte inoltre che questa decisione avrà un impatto nelle Fiandre.

L’azienda conclude che Bpost “mantiene il dialogo sociale per trovare soluzioni che assicurino la continuità aziendale, la sostenibilità occupazionale e il benessere dei lavoratori”.