Luglio 27, 2024

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Piano nazionale per combattere la sepsi, questo “orribile assassino”

Le raccomandazioni chiave includono la formazione degli operatori sanitari per riconoscere e curare precocemente la malattia, l’utilizzo di sistemi di allarme per rilevare la sepsi e la creazione di squadre di risposta rapida negli ospedali.

La serie “Sepsis”, precedentemente chiamata “Sepsis”, ha ricevuto un’attenzione particolare alla fine dello scorso anno dopo la segnalazione del programma “Pano” trasmesso da VRT. Questa è una grave reazione del corpo all’infezione che può portare all’amputazione e persino alla morte. Sebbene questa malattia sia poco conosciuta dal grande pubblico, miete ogni anno migliaia di vittime in Belgio. Pazienti, medici d’urgenza e medici di terapia intensiva hanno già chiesto l’attuazione di un piano d’azione nazionale.

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Pertanto, il ministro Vandenbroucke, che ha descritto la sepsi come un “terribile killer”, ha incaricato la signora Fleeghe di formare una task force composta da esperti del settore. La loro missione: sviluppare una serie di raccomandazioni per combattere efficacemente questa malattia.

In particolare, il piano propone di sensibilizzare il grande pubblico istituendo una Fondazione nazionale per la sepsi e attuando campagne. Prevenire l’infezione, soprattutto attraverso la vaccinazione, è essenziale, così come lo è migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria per tutti, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili.

Il piano raccomanda inoltre che i sistemi di allarme per rilevare la sepsi siano implementati più rapidamente. Si raccomanda inoltre di istituire squadre di intervento rapido negli ospedali, nonché la presenza permanente di squadre specializzate nelle terapie intensive.

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Il professor Flieghi richiama l’attenzione sul fatto che la sepsi spesso passa inosservata. “La progressione può essere molto rapida e i sintomi sono insidiosi”, spiega. “È essenziale iniziare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul riconoscimento della sepsi, e questo è particolarmente importante per le persone a rischio, come i diabetici, i malati di cancro, le persone immunocompromesse e gli anziani”. I sintomi includono febbre alta, vertigini, sensazione di debolezza e confusione.

Secondo l’infettivologo, gli strumenti per la diagnosi precoce della sepsi sono già a disposizione degli operatori sanitari, ma il loro utilizzo rimane spesso problematico per i medici di medicina generale e nelle case di cura. “È chiaro che bisogna evitare il dilemma opposto, che potrebbe creare confusione nei medici di base. È fondamentale trovare il giusto equilibrio”.

Il parere è stato elaborato dal lavoro di sette gruppi di lavoro, che coprono vari aspetti come la prevenzione, l’individuazione, il trattamento e l’uso degli antibiotici. La prima versione del parere sarà presentata venerdì nel corso di una conferenza a Ostenda. Il gruppo di lavoro ha richiesto la consulenza di esperti esterni, sia in Belgio che a livello internazionale, per ottenere commenti sul rapporto. Una seconda versione sarà pubblicata prossimamente.