Marzo 28, 2024

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La Russia invia magneti giganti in Francia per il programma nucleare ITER

La Russia invia magneti giganti in Francia per il programma nucleare ITER

Sotto un grigio cielo autunnale, la barca che trasportava la “bobina di campo multidimensionale” prodotta in Russia, sotto la supervisione dell’agenzia atomica Rosatom, salpò per San Pietroburgo. Questo enorme magnete, con un diametro di 9 metri e un peso di 200 tonnellate, è stato confezionato per il viaggio che dovrebbe durare due settimane e attraversare Amsterdam per raggiungere Marsiglia, nel sud della Francia.

Questa bobina, a forma di anelli, dovrebbe formare la sommità dello scafo del Tokamak, la macchina sperimentale in costruzione nel sud della Francia che mira a controllare la produzione di energia dalla fusione dell’idrogeno, come nel nucleo del Sole. Leonid Khimchenko, vicedirettore delle questioni tecniche al Center-Iter in Russia, che accoglie con favore questo risultato “unico” dopo oltre otto anni di lavoro, ha riassunto: “Senza un file PF1, il tokamak non può funzionare”.

Dei sei file pianificati prima della prima produzione di plasma prevista nel 2026, quattro sono stati realizzati in Europa occidentale e un altro è stato realizzato in Cina, sotto la responsabilità europea. Il maestoso pezzo russo doveva partire a maggio, ma il divieto alle imbarcazioni russe in arrivo in un porto europeo ne ha ritardato la partenza, a causa delle sanzioni legate all’attacco in Ucraina.

“Perderanno tutti”

Tuttavia, non c’è dubbio che la Russia “non stia adempiendo ai suoi obblighi” in questo importante progetto internazionale, ha affermato Vyacheslav Berchukov, rappresentante speciale di Rosatom per i progetti internazionali, che ha affermato che “l’attualità non ha influenzato l’andamento del progetto”.

“Saranno tutti perdenti” se la Russia si ritira o viene eliminata, ha affermato Andrech Mednikov, responsabile della gestione del progetto della bobina. “Siamo tutti una famiglia. […] “Non c’è concorrenza, niente”, ha continuato Leonid Khimchenko, mentre Mosca e l’Occidente, alleati di Kiev, si scontrano sull’Ucraina dalla fine di febbraio.

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