Maggio 6, 2024

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Alla Chiesa evangelica riformata di Hue, siamo pastori di padre in figlio

Alla Chiesa evangelica riformata di Hue, siamo pastori di padre in figlio

Il primo, Daniel (64), ha sempre saputo che sarebbe diventato pastore, che sarebbe succeduto a suo padre e che questa era la sua vocazione. Quanto al secondo, Timoteo (27 anni), il cui nome significa “colui che teme Dio”, si è detto a lungo: “Non sarò pastore, non sarò evangelista, non sognare!”Riassume sorridendo. Questo perché inizialmente voleva diventare un veterinario. Vai a prenderti cura delle tartarughe nelle Isole Galapagos. Poi il nonno paterno morì mentre si trovava a Ritu. Si è sentito chiamato. “Ho ritrovato uno dei miei servi. Vuoi prendere il suo posto?”E Dio gli sussurrò. Timoteo compì poi gli studi teologici presso l’Istituto Biblico di Bruxelles. Fino al terzo anno, il giovane hutu, che da adolescente aveva attraversato un periodo di ribellione alla sua fede, “resistò” a questa chiamata. Poi, al quarto anno, fece apprendistato presso la chiesa evangelica protestante di suo padre, Hutoise, e sebbene odiasse essere chiamato “pastore”, amò la professione. “Anche se è un lavoro difficile e spaventoso, ed è un peso molto grande perché devi essere lì per i momenti migliori e quelli peggiori delle persone, non potrei vedermi fare nient’altro.” Questo perché Timothy è già un pastore a tempo pieno (secondario): predica, accompagna i membri della sua chiesa e si prende cura della sua banca del cibo. Ma come, quando avrai 27 anni nel 2023, gli altri giovani vedranno un simile sacerdozio? «La prima cosa che spesso mi dicono quando dico che sono pastore è: ‘Oh, che bello: almeno puoi sposarti!’Timothy Liberec sorride. Il cui volto si illumina anche quando la gente gli chiede se la sua chiesa non è una setta…

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Il 1° luglio porterà la fiaccola che suo padre accese alla fine degli anni Ottanta e, prima di lui, suo nonno e anche il suo bisnonno e i suoi bisnonni, che erano predicatori. Timoteo fu scelto per questo all’unanimità dai voti della parrocchia e del Senato. Anche se suo padre Daniel non lo ha fatto “Non ho mai voluto costruire una dinastia.” Tra i sacerdoti è chiaramente orgoglioso e felice che la successione spetti al figlio più giovane. I due lavorano insieme da anni e i prossimi mesi permetteranno loro di completare la transizione. Anche se Daniel lo ammettesse, continuerà a investire nella sua chiesa anche dopo il pensionamento.

Famiglia e accoglienza come valori fondamentali

Non sono della stessa generazione e non hanno seguito lo stesso percorso che hanno portato “Luci diverse sulle cose”, ma chiaramente ci sono molti valori condivisi. Compresa la Sacra Famiglia. “È l’elemento fondamentale della società”.conferma Daniele. Anche Timoteo vuole sottolineare questo tema durante il suo ministero, “Sul rafforzamento della famiglia: voglio avere famiglie belle, aiutare a prepararsi al matrimonio e garantire un seguito nei primi anni, oltre a lavorare con i bambini e ad allevarli…”

Un altro valore fondamentale, per la coppia padre-figlio, è il benvenuto. Tutti, nel quotidiano e nei momenti celebrativi come quello del prossimo fine settimana (leggi sotto). “La Chiesa non esiste per coloro che ne fanno parte, ma per coloro che non vi hanno ancora aderito”.riassume il prete dalla capanna.

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