A 13 mesi dal tragico evento, il GUP del Tribunale di Nocera Inferiore ha condannato a quattordici anni di reclusione Giuseppe Milite, reo di aver sparato al vicino di casa.
Cava de’ Tirreni. Una lite tra vicini, lo sparo e la corsa in ospedale. Le condizioni di Carmine Mosca apparvero subito gravi con un proiettile conficcato nell’intestino. Venti giorni dopo, Carmine è morto. Il motivo, secondo quanto poi ricostruito dalla Polizia, era stata la potatura di un’aiuola.
“Se tagli quella pianta ti sparo” era la frase che si poteva leggere sulla stampa di quei giorni, parole attribuite a Giuseppe Milite che di fatto prese la sua pistola e fece fuoco colpendo Mosca.
Da subito Milite, assistito dal suo avvocato Giovanni Palumbo, aveva scelto il rito abbreviato. Ieri è arrivata la sentenza del GUP: 14 anni di carcere. Gli eredi di Mosca e la vedova, rappresentati in aula dal legale Ugo Della Monica, si sono costituiti parte civile.