Maggio 2, 2024

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“Non mi farete credere che i bambini prematuri nelle incubatrici siano terroristi”: Ahmed Al-Aweij accusa il “governo estremista di destra di Israele”

“Non mi farete credere che i bambini prematuri nelle incubatrici siano terroristi”: Ahmed Al-Aweij accusa il “governo estremista di destra di Israele”

Ahmed Al-Owaij (PS), leader dei deputati socialisti al Parlamento federale, è stato ospite martedì mattina alle 7:50 su Bel RTL. Estremamente cauto riguardo al conflitto in Medio Oriente, Ahmed Al-Awaij ha rotto il silenzio davanti al microfono di Martin Puxant. Le posizioni sono abbastanza chiare, come spesso è avvenuto fin dall’inizio del conflitto.

“Vogliamo condannare i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, commessi dal governo israeliano di estrema destra guidato da Netanyahu. Quando imponiamo un assedio e affamiamo la popolazione, quando tagliamo l’acqua e l’elettricità, quando i bambini rischiano di morire a causa della loro L’incubatrice non è più alimentata… è un gigantesco massacro che deve finire. Chiediamo un cessate il fuoco totale.” Ha annunciato?

“Dobbiamo chiedere al governo israeliano di smettere di colonizzare terre che non gli appartengono per trovare una strada che porti alla pace. Al momento esiste l’impunità internazionale, a vantaggio del governo israeliano, e questo è inaccettabile”. E’ un doppio standard: abbiamo condannato l’invasione russa dell’Ucraina, non condanniamo il bombardamento del governo israeliano.

“Questi sono massacri, sono atti di terrorismo. Siamo di fronte alla barbarie di Stato. Quando 4.600 bambini verranno uccisi… non mi faranno credere che i bambini prematuri nelle incubatrici siano terroristi.”Conclude.

Ma Ahmed Al-Owaij descrive Hamas come… “Gruppo terroristico” Dato “Atti commessi il 7 ottobre” Ciò ha segnato l’inizio dell’attuale conflitto. Ha anche definito “inaccettabili” le azioni antisemite che hanno avuto luogo a Bruxelles. “Non possiamo accettare azioni razziste. La nostra responsabilità non è quella di importare il conflitto, né di poterne parlare, né di poter condannare ciò che deve essere condannato, combattendo ogni forma di razzismo”.