Aprile 25, 2024

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“Questa è colpa della Russia!”

“Questa è colpa della Russia!”

Vladimir Putin, secondo una dichiarazione rilasciata dal Cremlino, nel corso di una conversazione telefonica, ha affermato che la Russia “è pronta a dare un contributo significativo al superamento della crisi alimentare attraverso l’esportazione di grano e fertilizzanti, fatta salva la revoca delle restrizioni di matrice politica da parte di l’ovest.” Conversazione telefonica con il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

La portavoce della Casa Bianca Karen-Jean-Pierre ha risposto che la spedizione di tonnellate di prodotti era stata bloccata a causa di un blocco navale da parte della Russia piuttosto che di sanzioni, la cui revoca non è “in discussione”. È la Russia che sta attivamente impedendo l’esportazione di generi alimentari dai porti ucraini, aumentando la fame nel mondo. È colpa loro”.

Putin ha sottolineato che le accuse occidentali secondo cui Mosca, dal suo attacco all’Ucraina, ha bloccato le esportazioni di grano dell’Ucraina sono “prive di fondamento”.

Ha affermato: “Le difficoltà sorte sono legate, tra le altre cose, alle interruzioni nelle prestazioni delle catene di produzione e logistica, nonché alla politica finanziaria dei paesi occidentali durante la pandemia di coronavirus”.

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“La situazione è peggiorata a causa delle restrizioni anti-russe imposte da Stati Uniti e Unione Europea”, ha detto, riferendosi ai round di sanzioni senza precedenti che hanno colpito la Russia.

Processo di pace “congelato da Kiev”

L’Ucraina, uno dei principali esportatori di cereali, in particolare mais e grano, sta vedendo l’arresto della produzione a causa dei combattimenti.

Da parte sua, la Russia, altra potenza nel campo del grano, non può vendere la sua produzione ei fertilizzanti a causa delle sanzioni occidentali che colpiscono il settore finanziario e logistico. I paesi producono un terzo del grano mondiale.

Vladimir Putin ha anche informato il sig. Draghi del “lavoro in corso per stabilire una vita pacifica nelle città liberate del Donbass” e che il processo di pace è stato “congelato da Kiev”.

Da parte sua Mario Draghi ha dichiarato in conferenza stampa che “lo scopo di questa telefonata è chiedere se si può fare qualcosa per annullare il divieto di frumento che è oggi nei depositi in Ucraina”.

Ha suggerito “la cooperazione tra Russia e Ucraina per l’apertura dei porti del Mar Nero” dove questo grano rischia di marcire “da un lato per purificare questi porti e dall’altro per assicurarne la presenza. Non ci sono schermaglie durante sminamento”.

Draghi ha osservato che, da parte russa, c’è “una volontà di continuare questa tendenza” e che inviterebbe il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “per vedere se c’è una volontà simile”.

“Quando la gente mi chiede se ho visto un barlume di speranza per la pace, la risposta è no”, ha però concluso il presidente del Consiglio italiano.