Pesticidi ed erbicidi sono ancora molto presenti nelle acque sotterranee. La nuova direttiva europea entrerà in vigore il 1° gennaio e migliorerà l’accuratezza dei controlli e delle analisi. Alcune zone sono colpite più di altre. È il caso del Brabante vallone, dove un erbicida, il cloridazone, ha un’incidenza elevata.
I suoli sabbiosi della contea sono particolarmente permeabili. Pertanto, gli erbicidi utilizzati in agricoltura non hanno difficoltà ad infiltrarsi nel suolo e nelle falde acquifere. “Il problema principale sono i metaboliti del cloridazone, cioè i prodotti di degradazione”.Spiega Bruno Scheffers, professore emerito all’Università di Liegi Gembloux Agro-BioTech. “Fino all’anno scorso, il cloridazone veniva utilizzato per coltivare barbabietole, mais o colza, ma il residuo è ancora presente nel suolo. È necessario controllare le nostre acque sotterranee. In Francia sono già state effettuate analisi più sistematiche nelle aree in cui il tasso è stato molto alto. Dobbiamo anche lavorare a monte giocando la carta della prevenzione, riducendo l’uso di pesticidi, soprattutto quando i terreni agricoli sono permeabili!”
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