Maggio 7, 2024

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“Miracolo marocchino”

“Miracolo marocchino”

“Come il Marocco si è trasformato in un Eldorado.” Questo è il titolo dell’articolo pubblicato venerdì in EchiQuotidiano economico francese. Un articolo che racconta il successo del Marocco nel settore automobilistico tanto da diventare in meno di 20 anni uno dei maggiori produttori di automobili al mondo. Si tratta di una vera conquista del Regno, che è riuscito ad attrarre Renault e Stellantis, due giganti del settore, che vi hanno stabilito fabbriche, generando centinaia di migliaia di opportunità di lavoro.

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Secondo la pubblicazione, il “miracolo automobilistico marocchino” non si spiega “soltanto con la riduzione del costo del lavoro”. Il quotidiano specializzato sottolinea i punti di forza di cui gode il Marocco, tra cui la vicinanza geografica all’Europa, la stabilità politica, il salario minimo di circa 300 euro al mese, ecc., nonché l’attuazione di una strategia redditizia, che ha permesso al Regno per ottenere guadagni quantitativi. Un grande salto, dalle circa 30.000 vetture Renault assemblate con pezzi importati a Sumaka, Casablanca, alle 600.000 vetture prodotte negli stabilimenti di Tangeri, Kenitra e Rabat, con il 65% dei pezzi fabbricati in loco.

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Tutto è iniziato con la Renault, che nel 2007 ha deciso di costruire uno stabilimento a Tangeri. “Per attrarre il gruppo francese, l’onorevole Regno gli ha steso il tappeto rosso, gli ha concesso il terreno necessario e ha partecipato all’investimento iniziale”, constata la pubblicazione, spiegando che l’anno scorso il gruppo ha prodotto circa 255.000 vetture Dacia. La prestazione ha sorpreso i capigruppo. Il giornale ha citato Christophe Dridi, presidente del Global Access Group, che ha affermato: “Non ho mai visto una fabbrica crescere così rapidamente”. La maggior parte della produzione (90%) viene esportata nell’Europa occidentale.

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“Negli anni si è creato un ecosistema molto fitto che ha convinto Stellantis ad aprire nel 2019 anche uno stabilimento a Kenitra. Quest’anno saranno in vendita circa 150.000 Peugeot 208, senza dimenticare le 30.000 Citroen AMI. A ciò si aggiunge la qualità dei la forza lavoro”. La maggior parte dei costi di formazione sono coperti dal governo e organizzati dalle aziende. “Questo sistema produce una forza lavoro di eccellente qualità, in particolare migliaia di tecnici e ingegneri formati nel settore automobilistico, motivo in più per creare questo sistema”, spiega Patrick Duboux, direttore di BCG per l’Africa. Ma il Marocco punta oltre. Sta già attirando gigantesche fabbriche di batterie.