mercoledì, Dicembre 4, 2024

Per affermarsi in Italia, l’azienda cinese Dongfeng dovrà adeguarsi ai requisiti del Paese

Data :

Berlina elettrica Dongfeng Fuyah Zhuiguang (2023)

Mentre Dongfeng cerca di aprire una fabbrica in Italia, il governo del Paese fissa le sue condizioni. Per ragioni di sicurezza nazionale, Giorgia Meloni richiede che alcuni componenti siano forniti da fornitori locali.

L’offerta di Dongfeng all’Europa

BYD non è l’unica azienda cinese che vuole trovare un posto in Europa. Anche il suo connazionale Dongfeng vuole la sua fetta di torta. Il gruppo che fa capo a Voyah (tra gli altri) punta a costruire sul suolo italiano una fabbrica per produrre auto elettriche e ibride. L’obiettivo: ottenere un sito produttivo in Europa per evitare di pagare le nuove tariffe applicate agli elettrodomestici fabbricati in Cina.

La trattativa con il governo del Paese va avanti, ma Giorgia Meloni ha deciso Stabilire determinate condizioni. Al centro delle discussioni c’è la sicurezza informatica e la raccolta dei dati dei proprietari. Le autorità italiane vogliono che alcuni componenti, in particolare i sistemi di infotainment, siano prodotti da aziende locali al fine di “ Motivi legati alla sicurezza nazionale ».

L’Italia fissa le sue condizioni

Anche l’Italia vuole che i dati dei consumatori vengano raccolti e gestiti attraverso i propri servizi. Il Primo Ministro italiano cammina su un terreno scivoloso. Da un lato, vuole beneficiare degli investimenti cinesi per rilanciare la sua vacillante industria automobilistica. Ma d’altro canto la Meloni deve rispondere alle preoccupazioni dei suoi cittadini riguardo alla protezione dei dati.

Nell’ambito delle trattative in corso, l’Italia ha chiesto a Dongfeng di approvvigionarsi sul proprio territorio per il 45% dei componenti di ciascuna vettura. Se il colosso cinese accettasse, potrebbe beneficiare di diverse centinaia di milioni di euro di incentivi pubblici. L’Italia vuole incrementare la produzione nazionale e promette di produrre un milione di automobili entro il 2030.

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La produzione è scesa a 880.000 unità nel 2023. Tuttavia, nel 2000, l’Italia ha prodotto 1,74 milioni di automobili. Il Paese è anche in trattative con altri marchi cinesi. Per loro i rischi sono alti. La guerra dei prezzi infuria in Cina e l’Europa deve lasciarle trovare una seconda ventata. Con Dongfeng sul suo territorio, l’Italia può occupare un ruolo di primo piano nel settore elettrico in Europa.

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