“Ciò che manca al comune di Al-Dur è l’apertura di un centro dove tutti possano ottenere assistenza sanitaria. Questo centro non esiste ed è qualcosa che mi sta a cuore, attraverso la mia professione”. L’infermiera liberale, 57 anni (tra un mese), parla di sé solo attraverso il rapporto con gli altri. C’è una zona grigia nella società che la preoccupa: i senzatetto.
“Parliamo spesso dei senzatetto, ma non hanno un’assicurazione reciproca, hanno perso tutti i loro diritti, non hanno un tetto sopra la testa, perché sono per strada. sono orgogliosi, non vogliono dipendere da qualcun altro quando cercano aiuto, chiudiamo loro la porta.” , Ma essere senzatetto, generalmente ha senso, quando perdi tutto, non pensarlo pagare l’assicurazione sanitaria è una questione di sopravvivenza. Tendiamo loro la mano.Per fare questo vuole avere un centro sanitario aperto a tutti, qualunque sia il loro status amministrativo, dice Maria Teresa Livolci. Le sue preoccupazioni riguardano gli adulti tanto quanto i giovani.
Le molestie sono un pericolo pubblico
Questo centro di accoglienza immaginato da Maria Teresa Livolci si rivolgerà anche agli adolescenti, affinché abbiano spazio di espressione. “In questo momento, ci sono troppi giovani che stanno mettendo fine alla loro vita a causa del bullismo scolastico… e questo perché non c’è orecchio che ascolti. I genitori lavorano e non ci prendiamo più il tempo per ‘ascoltare’ i nostri figli. Trattare con i bambini è già molto difficile e inoltre “se potessimo vietare i cellulari a scuola, sarebbe fantastico”.
Una scelta controversa? Tuttavia, la seconda candidata all’Ecolo d’Or ha delle idee che metterà in pratica: “Come infermiera andavo nelle scuole per spiegare l’impatto dei telefoni cellulari sul bullismo. Oggigiorno su Internet sono diffusi giochi stupidi e i giovani ci giocano, quindi andrei a spiegare i danni che hanno causato a bambino.”
L’adolescenza, al crocevia di tante problematiche, è un periodo che Maria Teresa deve affrontare a testa alta, ed è sgomenta da ciò che vede nella sua vita professionale: “Vorrei anche sottolineare che avere un figlio a 14 anni non è un buon momento. Oggi molte giovani vogliono diventare mamme invece di giocare con le bambole Dicono di essere pronte per questo Fa paura, perché a 14 anni essere mamma è un bel traguardo, ma non è solo questo: “Dopo aver fatto carriera, sarà bello. Il motivo è l’educazione dei genitori”. Ci scusiamo per coloro che sono madri di un adulto sulla trentina.
Queste due realtà, legate al disagio sociale, rispondono agli obblighi collettivi del suo partito politico. “Avvicinare giovani e anziani”A cominciare dalla distribuzione della lista tra generazioni, con i candidati più giovani che hanno 19 anni e i più anziani 74 anni.
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