Marzo 29, 2024

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Viaggio nell’antico clavicembalo italiano da Tresendo al Barocco

Viaggio nell’antico clavicembalo italiano da Tresendo al Barocco

L’Aquila cambia. Giacobbe di Bologna (att. 1340-1360) : Non conosco la mia ragazza ; Oh brav’uomo ; Alternativa all’aquila. Andrea Antico (c1480-ap 1538): Mi sono bagnato la faccia per il dolore ; I miei occhi cadenti ; Il mio desiderio di essere audace ; Non vuole più essere mia. Francesco Lambardi (c1587-1642) : Toccata. Girolamo Cavazzoni (c1525-ap 1577) : Inno Ave Maurice Stella. Antonio Valente (c1520-1580): Chi può dire che è andato giù?. Paolo Quagliatti (c1555-1628): Toccata di ottavo tono. Andrea Gabrieli (c1533-1585): Lascialo e ancora. Francesco Landini (c1325-1397): Che peccato. Ercole Pasquini (c1560-ap1608) : Lascialo e ancora. Anonimo : Ave Maurizio Stella. Federica Bianchi, clavicembalo, clavicembalo. Gennaio 2021. Opuscolo in inglese, francese, italiano, tedesco. TT 39’51. Passacaglia PAS 1111

“L’evoluzione della musica per tastiera dalle prime voci italiane di inni profani Codice Fanza agli ultimi rappresentanti di questa tradizione nell’Italia meridionale, culminando infine nella toccata virtuosistica all’alba dell’età barocca”: così la fine del libretto riassume il viaggio dell’album, stranamente breve. L’avviso ripercorre anche la storia del clavicembalo (la prima menzione del clavicordo risale al 1397) e con esso Repertorio affine, prima associato all’organo e all’organetto, monotico poi polifonico, derivato da canti e balli, o repertorio liturgico.

Il disco richiama tre strumenti, le ultime copie di quelli più vecchi. Volevamo descriverci la loro maestria, la loro accordatura… Un clavicembalo creato nel 2009 da un dipinto di Arnaud de Zwolle (c1440) illustra brani lontani (Jacobo da Bologna, Francesco Landini), riduzioni artistiche decorate. , preso da Codice FanzaUna delle raccolte di tastiere più remote Libro dell’organo di Buxheim. Il recital prevede clavicembalo e una selezione di ispirazione napoletana (XVI sec.) nel 2004 per Antonio Valente. Assurdità tabulata Una raccolta seminale stampata a Venezia nel 1517 da Andrea Antico. In considerazione del suo progetto, è un peccato che il libretto non riproduca o faccia riferimento al frontespizio, perché l’incisione attesta attraverso l’immagine l’interesse dell’epoca della tastiera. Mischief: In primo piano vediamo una scimmia che suona un liuto, mentre una donna mette da parte uno spartito e lo odia. Un possibile riferimento alla scomunica di Ottaviano Petrucci (1466-1539), che perse la licenza pontificia per non aver pubblicato opere per tastiera.

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Walter Cinaglia (2015) dopo il terzo Giusti (1681) Tokados (Paolo Quagliati e Francesco Lambardi) e due descrizioni dei famosi Lascialo e ancora Scritto da Cipriano De Rohr, scritto da Andrea Gabrieli ed Ercole Paschini. Per i due clavicembali italiani le descrizioni del libretto contraddicono le note a pagina 3, dove la distribuzione dei brani agli strumenti sembra invertita. Altra incoerenza: mentre il programma si aspetta un panorama cronologico, ci si chiede perché sia ​​strutturato secondo un palinsesto che non rispetta questa evoluzione. La logica ci sfugge se non supporre che sia disposta liberamente secondo il gusto del traduttore.

Senza allontanarsi troppo, percorsi complementari avrebbero potuto completare questa breve raccolta, attraverso e sotto: nelle competizioni Tra i brani alla moda (Ascanio Mayon, Giovanni Maria Trabaci), il Tokados Di Giovanni Picchi, Tarquinio Merula, Michelangelo Rossi e naturalmente Girolamo Frescobaldi. Classifichiamo questo disco con i successi di Sophie Yates (Romanico – Musica italiana per clavicembaloSantos, agosto 1996), Seebe Henstra (Tocca, abbina e passaRisercar, gennaio 1995) e Rinaldo Alessandrini (150 anni di musica italiana, 1550-1700, da Valente a Scarlatti, Opus 111, gennaio 1994). Federica Bianchi, docente di clavicembalo al Conservatorio di Venezia, specializzata da dieci anni nella musica del Medioevo e del Rinascimento, propone una suite adatta ad ogni occasione nella sua concezione, magistrale nella sua esecuzione: suggestiva e anche se disegnata con precisione. Una presa ampia ma diffusa ingombra le linee e crea confusione passi. Vecchi elisir con erbe dimenticate vanno gustati come gli ultimi Note importanti Di Corina Marti (Rami).

Suono: 8.5 – Libretto: 9 – Collezione: 9 – Commento: 9.5

Cristoforo Stein