TrendMicro avverte della rinascita di ViperSoftX, un malware noto per attaccare i portafogli di criptovalute. Questa volta il programma attacca anche i dati personali, attraverso i gestori di password.
ViperSoftX è tornato. Se sei un fan delle criptovalute, potresti averne sentito parlare. Infatti, questo cavallo di Troia è diventato famoso nel 2022 attaccando i portafogli di criptovalute. Tuttavia, un team di esperti di sicurezza informatica di TrendMicro ha notato che il malware stava tornando indietro.
secondo relazione Rilasciato dalla società, ViperSoftX è oggi più serio. I ricercatori affermano che il software è ora in grado di prendere di mira la maggior parte degli scambi di criptovalute. Binance e MetaMask, tra gli altri, fanno ora parte delle loro prede. Ancora peggio, Google Chrome non è più l’unico browser di cui devi preoccuparti. Firefox, Edge, Opera e persino Brave ora possono essere infettati.
Due gestori di password sono stati interessati
Questa nuova versione di ViperSoftX è anche più pericolosa di prima. Avviso per gli appassionati di torrent e download illegali: il software è camuffato all’interno di un programma crackato. Non devi fare affidamento sul tuo antivirus, perché il malware si nasconde automaticamente prima di attaccare i tuoi dati.
Il problema è che questa nuova versione del software non contiene più portafogli di criptovalute. TrendMicro afferma che i gestori di password sono ora uno dei principali bersagli del malware. L’indagine determina che, finora, sono coinvolti due amministratori: 1Password e KeyPass 2. Utilizzando un metodo simile per rubare risorse crittografate, ViperSoftX utilizza le estensioni web di questi servizi per svolgere le loro funzioni e ottenere le password delle vittime.
Tuttavia, circa il 40% dei dispositivi infetti appartiene alle aziende. Un numero sorprendentemente alto che è probabilmente correlato all’attuale contesto economico. Secondo gli esperti di TrendMicro, è davvero possibile che alcuni dipendenti lo siano “Il download di strumenti da piattaforme non ufficiali è incoraggiato a ‘tagliare i costi’ e ad aggirare strumenti che non si trovano sull’hardware fornito dall’azienda”.
Tuttavia, oltre il 60% delle vittime sono persone comuni. Qualcosa a cui pensarci due volte prima di essere tentati da un download illegale.
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