Marzo 28, 2024

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Un mese dopo la sua sconfitta, il campo di Trump si stava preparando a prendere il controllo delle macchine elettorali

Il documento esplosivo, proveniente dagli Archivi Nazionali, mette in evidenza le misure estreme che l’ex presidente repubblicano era disposto a prendere per aggrapparsi al potere.

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WLMesi dopo la sconfitta presidenziale di Donald Trump nel 2020, un progetto di ordine esecutivo della Casa Bianca ha ordinato all’alto funzionario militare del paese di sequestrare la macchina elettorale negli Stati Uniti, secondo i documenti rivelati da Politico venerdì.

Il documento esplosivo, proveniente dagli Archivi Nazionali, mette in evidenza le misure estreme che l’ex presidente repubblicano era disposto a prendere per aggrapparsi al potere. “A partire da oggi, il Segretario alla Difesa deve sequestrare, raccogliere, conservare e analizzare tutti i macchinari, tutte le attrezzature e tutte le informazioni archiviate elettronicamente” relative alle elezioni, rileva la bozza di tre pagine, che non è mai stata firmata.

Il decreto, del 16 dicembre 2020, prevedeva anche la nomina di un Pubblico Ministero speciale incaricato di sporgere denuncia in merito a eventuali denunce di frode derivanti dai sequestri. Per giustificare questo progetto, il documento elenca una serie di teorie del complotto – più volte smentite – sul fatto che i dispositivi elettorali potrebbero essere stati violati. Non si sa chi l’abbia scritto.

È tra gli oltre 750 documenti consegnati alla commissione della Camera che indaga sull’assalto al Campidoglio, dopo che la Corte Suprema ha respinto l’appello di Donald Trump per impedirne la divulgazione. La commissione non ha risposto alle richieste dell’AFP.

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Questo gruppo, composto principalmente da democratici eletti, cerca di stabilire la responsabilità di Donald Trump e del suo entourage nell’attacco a Capitol Hill il 6 gennaio 2021.

Un anno dopo aver ufficialmente lasciato l’incarico, Donald Trump afferma che le elezioni del 2020 gli sono state “rubate”. Secondo i sondaggi, più della metà degli elettori repubblicani è d’accordo con lui.