Abbattimento o riutilizzo? In bilico il destino degli abusi edilizi e la decisione arriva nuovamente in aula a Palazzo San Francesco.
Sarà chiamato a decidere domani sera il consiglio comunale, una seduta con più punti all’ordine del giorno e che vede come ultimo proprio la discussione sull’abusivismo. “La valutazione non è cosa semplice. – ha spiegato più volte il sindaco, Giuseppe Canfora – Bisogna analizzare caso per caso la volumetria, la posizione, se sia all’interno della zona rossa, se sia precedente alla legge del post terremoto, se prima della frana del 1998 a Sarno. Non vi è certamente una sola regola che possa valere per tutti”. Domani si decide tenendo in considerazione tre possibilità: demolizione, riutilizzo per fini sociali o dismissione.
Da novembre scorso è stato avviato un lavoro minuzioso dall’ufficio tecnico e da quello legale per analizzare singolarmente i casi e capire se siano o meno applicabili regole per evitare l’abbattimento, se si tratti di abusi di necessità o speculativi. Difficile quantificare il numero delle fabbricazioni illecite: una stima approssimativa parla di 300 costruzioni tra edifici, tettorie, garage, box, piani rialzati, accrescimenti.
Si tenta la sanatoria, ma non vi è alcun dubbio per gli abusi in zona rossa, aree ad alto rischio idrogeologico. Saranno abbattuti senza esitazione né possibilità per l’housing sociale.
La più grave forma di abusivismo è proprio quella che si è fatta strada lungo la perimetrazione delle zone rosse. Una strana espansione urbanistica, in lungo ed in largo, dalle pendici del Monte Saro fino alle vallate a lambire i confini con i paesi viciniori, spingendosi al limite di Nocera Inferiore. Addirittura edificazioni in zone agricole e montuose dove mancano i servizi minimi. Niente rete fognaria, collegamenti stradali precari.