Farindola (PE). Non si fermano le ricerche nell’area dove fino a mercoledì scorso sorgeva l’hotel Rigopiano: a cinque giorni dalla valanga che lo ha travolto si spera ancora di trovare in vita qualcuno in qualche ‘sacca d’aria’ tra neve, detriti e strutture dell’albergo. Il bilancio provvisorio del disastro e’ di 11 sopravvissuti, 6 morti – l’ultimo individuato ieri – e 23 dispersi. Le operazioni di soccorso con decine di uomini sono proseguite anche la scorsa notte, nonostante la pioggia che anche stamani continua a cadere sulla zona.
“Chi lavora in quelle condizioni – ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio all’ANSA – lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c’è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari”. La pressione esercitata dalla slavina che si è abbattuta sull’hotel, ha calcolato Meteomont, ha pesato 120.000 tonnellate: come “4.000 tir a pieno carico”.
Nel frattempo alcune unità di alpini, nelle scorse ore, sono a lavoro in Valle Castellana (TE). L’area era completamente isolata da 4 giorni.
I soccorritori alpini e gli alpini paracadutisti hanno proceduto a prendere contatto con la popolazione, a soddisfare le esigenze immediate e a predisporre l’evacuazione. Raggiunto così l’abitato principale e 5 frazioni e si è proceduto a preparare le zone di atterraggio speditive e a raccogliere le richieste della popolazione.
Di sabato mattina l’attività di evacuazione della popolazione con l’impiego di elicotteri medi e leggeri per prelevare e trasportare la popolazione dalle frazioni isolate alla zona di atterraggio di Valle Castellana e da lì, utilizzando elicotteri pesanti, gli evacuati verranno trasferiti ad Ascoli. In tutto 120 persone e, se le condizioni meteo dovessero peggiorare, si procederà via terra, con l’impiego di mezzo cingolati.