Aprile 16, 2024

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Morte di Leonardo del Vecchio, l’imperatore italiano degli occhiali

Morte di Leonardo del Vecchio, l’imperatore italiano degli occhiali

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Milano (AFP) – Leonardo del Vecchio, presidente del colosso mondiale dell’ottica EssilorLuxottica e secondo uomo più ricco d’Italia, è morto lunedì a Milano all’età di 87 anni, sconvolgendo gli ambienti economici e politici.

Da una piccola fabbrica creata nel 1961 nella regione di Venezia, Leonardo del Vecchio ha fondato un impero degli occhiali. Fino alla fine, che ha iniziato a lavorare da adolescente, ha difeso la sua visione del capitalismo italiano.

“Dobbiamo abbattere i muri e iniziare a creare campioni nazionali ed europei per competere alla pari con i colossi internazionali”, ha detto in una delle sue ultime interviste al quotidiano coreano di fine 2021. .

Le agenzie italiane riferiscono che l’imprenditore è da diverse settimane in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano dopo aver sofferto di polmonite.

“Del Vecchio è un grande italiano”, ha risposto Mario Draghi, capo del governo. “Del Vecchio, leader dell’imprenditoria italiana da più di sessant’anni, ha costruito una delle più grandi aziende del Paese da umili origini”.

Nel 2018 il miliardario ha realizzato il suo “sogno”: fondere il suo gruppo Luxottica con la francese Essilor per dare vita a un’azienda ottica globale.

– Storia di successo italiana –

Luxottica è una “storia di successo” italiana e la storia di un imprenditore che parte da zero.

Leonardo del Vecchio nasce a Milano nel 1935, ultimo di una famiglia di quattro ragazzi. Incapace di provvedere all’intera famiglia dopo la morte del padre, la madre lo affidò giovanissimo all’orfanotrofio Martinit. Venditore di frutta e verdura.

All’età di 15 anni Leonardo iniziò a lavorare in una fabbrica di trofei e medaglie, il cui proprietario lo incoraggiò a frequentare i corsi serali all’Accademia del Museo di Brera, proprio per studiare design.

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Nel 1958 apre un laboratorio di cornici in vetro ad Acorto, in Veneto. Tre anni dopo nasce Luxottica, azienda specializzata nella produzione di piccoli pezzi di vetro.

Tale fuga avvenne a partire dal 1971, anno in cui l’azienda cessò la produzione per conto terzi per dedicarsi esclusivamente alla produzione e commercializzazione di occhiali. Poi, dieci anni dopo, Luxottica iniziò ad attaccare il mercato americano.

Il gruppo è oggi una società di ottica quotata alla Borsa di Parigi. Con 180.000 dipendenti in tutto il mondo, nel 2021 ha realizzato un utile netto di 1,4 miliardi di euro e un fatturato di 17,8 miliardi di euro.

Proprietario di Ray Ban, Oakley e Sunglass Hut, il colosso realizza anche occhiali per marchi prestigiosi come Chanel, Prada e Versace.

– Stakeholder influenti –

Grazie al successo della sua squadra, il sig. Del Vecchio, dai capelli bianchi e sempre elegantemente vestito, è la seconda fortuna dell’Italia, in particolare la sua holding Delphin con sede in Lussemburgo.

Il padre di sei figli, nato da tre madri diverse, è stato stimato da Forbes ad aprile in un valore di 27,3 miliardi di dollari.

Del Vecchio è stato anche un influente azionista della banca d’affari Mediobanca e della compagnia di assicurazioni Generali.

Un altro miliardario, legato al magnate delle costruzioni Francesco Gaetano Caltagirone, è stato tra i frombolieri che hanno cercato invano di dissuadere l’amministratore delegato di Generali, Philippe Donat, dal rinnovare. Quest’ultimo è stato rieletto dagli azionisti nel mese di aprile.

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha commentato che Leonardo del Vecchio è stato “un grande uomo e imprenditore, orgoglio italiano nel mondo. Spero che la sua storia personale serva da esempio ai giovani”.

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“Del Vecchio è un grande italiano”, ha twittato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, “un esempio oggi e domani”.

Secondo gli esperti del settore, il sig. Del Vecchio ha sempre avuto un rapporto molto forte con gli operai.

Nel giorno del suo 80° compleanno ha regalato ai suoi dipendenti italiani 140.000 azioni Luxottica, per un valore di 9 milioni di euro. “Sono i veri artefici del successo della nostra azienda”, ha spiegato.