Aprile 23, 2024

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Idrogeno, il Santo Graal della trasmissione di energia?

Idrogeno, il Santo Graal della trasmissione di energia?

in Episodio “Déclic – Le Tournant” Da questa settimana esploriamo le questioni legate allo sviluppo del settore dell’idrogeno e in particolare dell’idrogeno verde. La stessa Ursula von der Leyen l’ha presentata come la pietra angolare del futuro economico dell’UE, quindi dov’è oggi la produzione di idrogeno? È un’alternativa affidabile ai combustibili fossili?

Cos’è l’idrogeno?

Cominciamo con le basi. idrogeno, cÈ uno degli elementi chimici più comuni nel nostro universo. Il famoso dipinto “H” dal dipinto di Mendeleev. È anche molto presente sulla Terra ma raramente allo stato puro, cioè sotto forma di molecola H2.

Per sintetizzare l’idrogeno è necessario scomporre le molecole che lo contengono: acqua, piante o anche risorse fossili. Inoltre, le risorse fossili sono oggi le più utilizzate per la produzione di idrogeno. Aurore Richel, professoressa di chimica all’Uliège spiega che “L’idrogeno che consumiamo oggi – principalmente nell’industria – proviene per il 70% dal gas naturale e per il 20% dal carbone… con un grosso inconveniente: una produzione di idrogeno in questo modo genera nell’aria centinaia di milioni di tonnellate di anidride carbonica“.

E allora l’idrogeno verde?

L’idrogeno verde è fatto dall’acqua. Implica il cracking delle molecole di H20 in diidrogeno da un lato e ossigeno dall’altro… senza quindi emettere anidride carbonica. Il problema è che per eseguire questa reazione chimica abbiamo bisogno di molta elettricità. “Per dare un ordine di grandezzaafferma Francesco Contino (Professore presso UCLouvain e specialista in trasmissione di energia) Possiamo parlare di un rendimento del 70%. Occorrono 100 unità di energia elettrica per produrre 70 unità di energia a idrogeno “.

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Pertanto, l’idea è quella di avere carburante pulito e prodotto in modo pulito… per sintetizzare questo idrogeno verde solo attraverso risorse rinnovabili, in particolare l’energia eolica e il fotovoltaico.

E lì dove siamo?

In Europa non siamo ancora lontani dalla fase beta. La Commissione Europea intende rafforzare questo processo e ha appena annunciato l’intenzione di creare una “Banca dell’Idrogeno” per rilanciare il settore a livello industriale.

In Belgio c’è un gruppo a pochi passi in questo campo: John Cockrell di Liegi, che si propone di produrre elettrolizzatori industriali, destinati all’Europa. Questi elettrolizzatori, sotto forma di enormi cilindri di metallo del peso di diverse decine di tonnellate, verranno utilizzati per separare l’idrogeno dall’ossigeno nei futuri impianti a idrogeno installati vicino a parchi eolici o pannelli fotovoltaici. Ma questi progetti, in Europa, sono ancora in cantiere oggi.

Per saperne di più sull’idrogeno, le sue proprietà e il ruolo: centrale o secondario? – Nella nostra trasmissione di energia… Prenditi il ​​tempo di ascoltare 40 minuti di “Clicca – Trasforma” il tuo podcast Dedicato alle grandi questioni sociali sui punti di svolta che incombono davanti a noi.