Aprile 26, 2024

Laredazione.eu

Trova tutti gli ultimi articoli e guarda programmi TV, servizi e podcast relativi all'Italia

Eni italiana apre conti in euro e rubli per pagare il gas russo

Eni italiana apre conti in euro e rubli per pagare il gas russo

Pubblicato: Cambiato:

Milano (AFP) – La società energetica italiana Eni ha annunciato martedì la decisione di aprire un conto in Casprom Bank in euro e un altro in rubli, in linea con le richieste di Mosca di onorare i pagamenti per le forniture di gas russo nei “prossimi giorni”.

Eni promette in un comunicato che “l’obbligo di pagamento si adempie convertendo l’euro” e che la nuova procedura imposta a Mosca dalla Commissione europea “non rispetta le sanzioni vigenti”.

Il gruppo italiano, che è controllato dal 30,3% del governo, sembra prendere posizione contraria alle raccomandazioni della Commissione Europea, secondo cui l’apertura di un conto in rubli violerebbe le sanzioni e porterebbe a procedure di inadempimento. Da Bruxelles.

Poche ore prima dell’annuncio del suo portavoce Eric Mamer Eni, la Commissione aveva dichiarato che “qualsiasi cosa al di là delle linee guida” emanate dagli Stati membri “violerebbe le sanzioni”.

Ha osservato che i segni erano “l’apertura di un conto nelle valute previste dal contratto, notificando che avrebbe pagato in questa valuta e avrebbe coperto gli oneri per la fornitura di gas coinvolta”.

Secondo Eni, funzionari russi hanno confermato che “fatturazione e pagamenti continueranno in euro” – la valuta concordata – e che “l’operatore della Borsa di Mosca sarà convertito in rubli entro 48 ore”. Senza l’intervento della Banca centrale russa.

Un’ordinanza del Cremlino ha introdotto una nuova procedura di pagamento in due fasi, prima depositata in euro o dollari su un conto Gasprombank e poi convertita in rubli in un secondo conto aperto presso la stessa società.

Inizialmente, questo meccanismo di trasformazione prevedeva una transazione con la banca centrale russa, che vieta le sanzioni dell’UE.

READ  Cyril riceve l'IGM italiano

Bruxelles ha più volte affermato che un tale meccanismo di cambio del rublo viola le sanzioni dell’UE, con diversi Stati membri desiderosi di chiedere chiarimenti alla Commissione europea sulla conservazione dei loro prodotti.