Negli due anni il flagello parassitario del cinipide del castagno ha messo in ginocchio gli imprenditori campani del settore, con un crollo significativo della produzione e il conseguente danno economico-occupazionale.
A chiedere quali risultati si stanno ottenendo con la lotta biologica e quali strategie sono state messe in campo per controllare e limitare l’uso di fitofarmaci negli ambiti territoriali è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano in un’interrogazione rivolta al presidente De Luca e al consigliere del Presidente per l’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, Franco Alfieri.
“Da anni questa specie molto temibile di parassita ha messo in ginocchio gli imprenditori del settore di tutta la Campania – sottolinea Cammarano – un vero e proprio crollo della produzione, fino al 90%, ormai conclamato e che non trova soluzione negli interventi normativi nazionali e regionali di questi anni”.
“Una situazione di grave emergenza che sta arrecando ingenti danni di tipo economico e occupazionale – fa notare il consigliere regionale – con particolare rilevanza non solo per l’Irpinia, ma per l’intero settore agroalimentare della Campania”. “Con un decreto Ministeriale, sono stati riconosciuti i danni causati alle produzioni castanicole campane – spiega Cammarano – parliamo di circa 5 mila aziende di produzione e 25 di trasformazione che versano in una condizione di grande difficoltà”.
“Nel novembre dello scorso anno numerosi comuni interessati, soprattutto nella provincia di Salerno, nonché il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni- aggiunge il consigliere regionale – hanno presentato alla Regione Campania, formale richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per l’anno 2016 visto l’ennesimo calo di produzione che si attesterà sul 95%”.
“La coltivazione del castagno in montagna tra l’altro – prosegue – rappresenta una risorsa per contenere i rischi di dissesto idrogeologico, la protezione da incendi di vaste aree, la cura del sottobosco, l’assetto ambientale oltre che un’opportunità di marketing del territorio”.