Marzo 19, 2024

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“Dovrebbe vergognarsi”: la vittima di violenza domestica Judith Shamla pubblica foto orribili del suo viso gonfio

“Dovrebbe vergognarsi”: la vittima di violenza domestica Judith Shamla pubblica foto orribili del suo viso gonfio

L’anno scorso, Judith Shamla avrebbe dovuto partecipare al Festival di Cannes I miei fratelli ed io, un film diretto da suo marito Johan Manca, in cui interpreta Sarah, una cantante d’opera. L’attrice, però, non è potuta andare alla Croisette. Il motivo della sua assenza? Variety ha spiegato che una violenta disputa coniugale in cui suo marito avrebbe potuto lanciarle un telefono. All’epoca Judith Shamla aveva sporto denuncia contro il regista.

A un anno dai fatti, l’attrice torna sulla violenza di cui è stata vittima in un lungo e toccante messaggio pubblicato sui social. Accompagna le foto scioccanti del suo viso gonfio. “Un anno fa la mia faccia aveva il blu e il viola sotto gli occhi e mi sono vista sfigurata. Un anno fa ho guardato la mia faccia allo specchio e sapevo che non potevo più nascondere la mia faccia. Il padre di mia figlia. Coloro che sono in grado di farlo dovrebbero essere fuori pericolo‘, scrive prima di aggiungere che Johan Manca continua a renderle la vita difficile. Non mi vergogno di questa foto. Ma dovrebbe vergognarsi, dovrebbe vergognarsi oggi, un anno dopo, invece di continuare a farmi pressioni, pensando di avere ancora i mezzi per manipolarmi, invece di far marcire la testa del mio bambino, dovrebbe vergognarsi e calmarsi, davvero voler essere perdonato. Questo non è il caso. Ho così tante prove che cerca costantemente di farmi del male. Tornare alla stazione di polizia per la terza volta? Presentare un terzo reclamo entro un anno? Essere nell’industria cinematografica e avere la spada di Damocle con una pena sospesa a 8 mesi… Non è abbastanza? Sono esausto. Cosa ci vorrebbe per farmi lasciare in pace? Davvero andando in galera? Farà ancora la vittima con mia figlia e lei soffrirà di non vedere suo padre. Per tenerlo per me? Si sentirà ancora al di sopra della legge e continuerà a lamentarsi e a contestare le decisioni dei tribunali con la figlia di 5 anni che considera un padre normale e non lo è. Continuerà a credere di potermi esercitare pressioni morali e molestarmi. Non posso. Chiedo pace. È più chiaro così?

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Un messaggio agghiacciante ha fatto reagire molti personaggi. Tra loro ci sono Camille Kushner, Geraldine Naccache (“Ti amo, bambola mia. il mio coraggio‘), Manu Payet (“Con te, Giuditta.‘) o anche Nicholas Morey (“)Con tutto il cuore, Judith. non sei solo.“)